COSA E’ LA LINEARIZZAZIONE DELLA CORRENTE

COSA E’ LA LINEARIZZAZIONE DELLA CORRENTE

Consideriamo il caso di un motore con IN=3,6A (1,5 kW), applicando un freno all’albero carichiamo il motore fino al 100%, rilevando il valore della corrente I, otteniamo il GRAF. 1. Da questo si vede che l’andamento della I non è lineare con il carico: fino al 50% cresce poco (MOTORE SCARICO) poi cresce di più (MOTORE CARICO). Inoltre la dinamica della corrente, per il carico da 0 a 100% non è 3,6A ma 

3,6A-2,2A=1,4A.

(I=2,2A è la corrente del motore “a vuoto”, assorbita dal motore con 

carico = 0 sull’albero).

Possiamo dividere il carico applicato in 4 zone:

0–25%, 25÷50%, 50%-75%, 

75%-100% e ricavare la variazione del valore della corrente per l’1% di variazione del carico (espresso in mA/1% CARICO)

Da questo si deduce che, ipotizzando un aumento del carico del 10%, se il motore lavora nella zona B, questo provocherà un aumento della corrente assorbita di 80mA, mentre lo stesso aumento, se il motore lavora nella zona D, provocherà un aumento della corrente assorbita di 240mA.

Appare evidente che un relè AMPEROMETRICO, (che misura la corrente assorbita dal motore e la confronta con un SET POINT), è efficiente solo nella situazione di MOTORE CARICATO.

La taratura del set-point nella zona A o B (dove la I cresce poco) implica che il SET POINT andrà scelto 

 molto vicino al valore di I presente nel motore al momento della taratura, per approfittare della variazione di corrente che dovrà fare intervenire il dispositivo, questa “vicinanza” rende possibili interventi intempestivi o non interventi.

Se si applica l’A1L1 allo stesso motore, la corrente misurata dall’A1L1 è ancora quella di GRAF. 1, ma questa viene “linearizzata” e usata per il SET POINT interno e fornita anche come uscita analogica (GRAF. 2).

Come si può notare, questa è una retta, in funzione del carico applicato al motore, e non c’è più la differenza fra motore “scarico” e “carico”.

Per la corrente 3,6A si sceglierà la gamma 5A; a 5A corrispondono 10V di Ua, quindi a 3,6A corrispondono 7,2V di Ua.

Quindi la dinamica del segnale è 7.200mV e si ha 7.200mV / 100% = 72mV/1%

Questo coefficiente è molto maggiore degli altri coefficienti ed è costante per tutte le zone A,B,C,D.

Al cliente che lamenta: “l’amperometrico XX a volte interviene…. a volte no” possiamo proporre l’applicazione dell’A1L1.

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